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La parola stretching, dall’inglese allungamento, è ormai entrata a far parte del linguaggio comune e tutti, più o meno, ne conosciamo il significato.
Inconsapevolmente, iniziamo a fare stretching già alla mattina quando ci svegliamo, semplicemente stiracchiandosi. Se ci fate caso, anche gli animali si stiracchiano e si allungano, senza sapere cosa stanno facendo; semplicemente stanno facendo anche loro stretching.

Non neghiamolo, è una necessità del corpo quella di allungarsi e stirarsi; appena svegli la mattina ci allunghiamo, dopo ore di ufficio ci allunghiamo, durante l’attività sportiva ci stiriamo; insomma, è un continuo cercare di rilassare le tensioni accumulate.

E’ chiaro quindi che, fare stretching abbia una valenza molto importante, sia come prevenzione che come vera e propria attività fisica.

fonte: Rise fisical therapy

Tipo di stretching

Esistono molti tipi di stretching, ma i più praticati sono tre:

  • Stretching dinamico: Sono esercizi di allungamento che vengono fatti seguendo un movimento, sono adeguati a chi pratica attività sportive
  • Stretching statico: è quello che comunemente facciamo a casa, il classico esercizio di mantenimento di una posizione per alcuni secondi.
  • Stretching isometrico: è lo stretching più complesso, difficile da svolgere da soli sopratutto alle prime armi; la pratica più conosciuta è la PNF fatta di facilitazioni e successivi allungamenti.

A cosa serve?

Gli esercizi di stretching hanno lo scopo di migliorare la coordinazione e la propriocezione (cioè la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio), ridurre la tensione muscolare, prevenire traumi muscolari e tendinei e migliorare l’escursione articolare.
Ci sono alcuni autori (Ian Shrier, Stretching before exercise: an evidence based approach) che sconsigliano l’esecuzione di esercizi di allungamento prima di attività sportive perchè, secondo loro, possono favorire infortuni in quanto rallentano il riflesso di allungamento nei fusi neuromuscolari.
A mio modo di vedere, è consigliabile farlo a lontano dagli allenamenti; dedicare 10 minuti al giorno, magari prima di dormire la sera, non è un sacrificio enorme.

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