L’importanza della terapia fisica manuale nel neonato sta prendendo sempre più piede nella comunità scientifica, si va nella direzione di un approccio conservativo di elezione rispetto a un trattamento farmacologico.
Il ruolo del fisioterapista, e spesso anche dell’osteopata, è riconosciuto a livello europeo; il trattamento manuale può favorire il benessere della mamma, del neonato e del bambino.
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Come il fisioterapista può essere d’aiuto alla mamma e al bambino?
Sin dalla vita intrauterina, il neonato può aver subito “danni” che ne hanno provocato disfunzioni. Il parto è il primo grande trauma che ogni essere umano affronta e le sue dinamiche spesso lasciano lesioni che il bambino non riesce a risolvere spontaneamente. Se durante la gravidanza la mamma soffre di lombalgie, sciatalgie, tensioni addominali è molto probabile che tutte le strutture coinvolte non riescano a compensare le richieste di un continuo adattamento dato dalla crescita del feto. Il bacino non si predispone nella migliore condizione per affrontare il parto e ciò potrebbe creare compressioni anomale e asimmetriche sul futuro neonato. Un parto dalla difficile fase espulsiva che segue un lungo travaglio, così come un parto troppo veloce o distocico che ha richiesto l’uso del forcipe, ventosa o specifiche manovre ostetriche, o ancora un cordone ombelicale troppo corto o attorcigliato a cappio possono aver compromesso i tessuti delicati del neonato.
Il fisioterapista interviene, fin dai primi giorni dopo il parto, andando a sciogliere manualmente quelle tensioni che si sono create nel bambino durante la gravidanza e il parto; il trattamento è assolutamente indolore e i miglioramenti si posso vedere subito dopo poche ore dal trattamento
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Quali disfunzioni tratta il fisioterapista?
Il fisioterapista può aiutare nel post nascita in modo efficace ad esempio per disfunzioni dell’apparato digerente come stipsi, coliche e reflusso; può essere d’aiuto alla mamma e al bambino in caso di difficoltà nell’allattamento per problemi di attacco corretto e di suzione; può essere d’aiuto nel caso di asimmetrie posturali del capo o per disfunzioni ortopediche come torcicollo, displasia dell’anca, asimmetrie posturali, fratture o disfunzioni della clavicola e dismorfismi del piede come il piede torto.
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Il fisioterapista può intervenire anche nella crescita del bambino per ritardi dello sviluppo psicomotorio; per altre disfunzioni ortopediche come piede piatto e cavo e per dorso curvo e scoliosi. Il nostro lavoro non si ferma qui, accompagnamo la mamma e il bambino per tutta la loro vita.
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