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Il test lattato mette in relazione la concentrazione di lattato ematico con l’intensità dello sforzo sostenuto (in termini di potenza ergometrica e/o frequenza cardiaca). Il focus principale del test lattato è la determinazione della soglia di equilibrio lattico (MLSS) oltre che evidenziare, in base al tipo di curva risultante, le peculiarità specifiche dell’atleta (fenotipo endurance, velocista, ecc..). Dalla soglia di equilibrio MLSS è poi possibile dedurre le zone allenanti in termini di potenza (per chi si allena con power meter) o frequenza cardiaca (per chi si allena con il cardiofrequenzimetro).

I principali criteri di individuazione della soglia MLSS sono quattro:

  • Dr. Mader stima la lattatemia all’equilibrio in 4 mmol/l. Il valore di riferimento ha origine statistica, è rappresentativa di buona parte della popolazione tenendo in conto un’opportuno scarto aleatorio
  • La lattatemia all’equilibrio è dedotta partendo dalla lattatemia basale aggiungendo un valore di riferimento statistico. Ad esempio lattatemia MLSS = lattatemia basale + 2mmol/l
  • La lattatemia all’equilibrio può essere dedotta con la costruzione grafica denominata ‘D-major’. Tecnica particolarmente utile e funzionale, intrinsecamente non fa riferimento a valori statistici ma è caratteristica della fisiologia dell’atleta
  • La lattatemia all’equilibrio può essere dedotta con la tecnica ‘log-log’ quindi trasformando gli assi xy del grafico intensità/lattatemia in assi logaritmici in modo che la curva possa essere interpolata con due rette spezzate che si incontrano in un punto

Il pregresso storico dei test individuali e l’incrocio dei dati ottenuti da altre tipologie di test funzionali, forniscono il valore di MLSS e (quindi di soglia anaerobica fisiologica) quanto più preciso possibile. La ripercussione positiva si ha quindi sulla definizione delle zone allenanti. Il test del lattato ematico, condotto con particolare cura nell’analisi dei risultati, è il metodo scientifico più preciso per definire le zone allenanti.

Il test lattato può essere eseguito indoor su cicloergometro oppure outdoor con ausilio di power meter/cardiofrequenzimetro. Il test va affrontato con attenzione e regolarità poiché la lattatemia istantanea è sensibile all’intensità dello sforzo (eventuali spike di potenza generano spike nel lattato tissutale e di conseguenza nel lattato ematico). Quando il test lattato viene effettuato outdoor è necessario utilizzare un percorso specifico che permetta di erogare con facilità un carico perfettamente costante. E’ poi condizione necessaria  l’utilizzo di strumentazione biomedica certificata e opportunamente calibrata

Il main protocol prevede

  • prelievo lattato a riposo
  • warm up regolare senza particolari accelerazioni
  • in funzione della classificazione dell’atleta si parte da un’intensità di sforzo moderata per poi incrementare 30-50W (5-10 bpm) per step costanti della durata di 2/3′. Al completamento di ogni step viene eseguito il prelievo di lattato
  • il ciclo viene iterato fino a quando la lattatemia non raggiunge valori >> 4 mmol/l (solitamente 8-12 mmol/l) e comunque finché la curva intensità/lattato non mostra la sua forma caratteristica relativamente all’atleta sotto test
  • si esegue poi l’analisi dei dati e viene individuata la soglia MLSS (soglia anaerobica) e la rispettiva intensità di sforzo
  • infine vengono designate le zone allenanti (in termini di potenza o frequenza cardiaca)

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