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La sindrome della bandelletta ileo tibiale è uno degli infortuni più comuni nel podista, da una analisi statistica, sembra che sia un decimo di tutti gli infortuni del corridore; mentre scrivo questo articolo, anche io sono in fase di guarigione da questa sindrome dolorosa.

La bandelletta è una struttura tendinea-fasciale che origina dal muscolo tensore della fascia lata e dalla sua fascia a livello dell’anca e si inserisce sulla parte laterale del ginocchio; è uno stabilizzatore laterale del ginocchio, oltre che flessore dell’anca e estensore del ginocchio, e spesso va incontro a infiammazione. La diagnosi è prevalentemente clinica e gli esami diagnostici servono solo a escludere una meniscopatia laterale.

immagine presa dalla rete

Cause dell’infiammazione

Sembra non esserci una causa precisa che scatena l’infiammazione; ci sono stati tanti studi che non sono stati in grado di stabilire come, e perchè, cosi tanti runner vanno in contro a questo infortunio.
Sembra infatti che una eccessiva rigidità del comparto mio fasciale laterale, abbinato a una eccessiva medializzazione del ginocchio durante la corsa, siano più comuni nei corridori esaminti. Nessuno studio però è arrivato a una conclusione certa. Sicuramente una causa sufficiente è una scorretta programmazione dell’allenamento con aumento dello stress meccanico alle strutture.

Possibili rimedi e cure

I tempi e i modi per curare questa sindrome variano in base alla fase in cui il corridore si trova; sicuramente in fase acuta è necessario qualche giorno di riposo e una riprogrammazione dell’allenamento. In fase sub acuta è necessario intervenire con la terapia manuale e una gestione dei carichi di allenamento. In fase cronica o nei casi resistenti, spesso, è necessario associare alla terapia manuale anche l’intervento del medico ortopedico. In fase preventiva o di mantenimento, è utile associare esercizi di stretching della componente laterale dell’arto inferiore, con del blando rinforzo muscolare con esercizi in catena cinetica chiusa.

Una valutazione biomeccanica e una scelta delle scarpe corrette è una scelta spesso vincente nella fase di ripartenza da una problematica cronica.

Foto di Ryan McGuire da Pixabay

Consigli e prevenzione

Il primo consiglio per prevenire che do a tutti i pazienti è quello di quantificare lo stress meccanico e di programmare uscite che non superino il limite di stress che il nostro corpo è in grado di assorbire. Nel mio caso, purtroppo, ho esagerato con i lavori veloci, e non ho ascoltato i segnali, che già i giorni precedenti, la mia ITB mi mandava.
Il secondo è che una muscolatura elastica va, meno frequentemente, in contro a infortuni; quindi un paio di sedute di stretching preventivo alla settimana aiutano a essere più flessibili.
Il terzo e ultimo è quello di controllare, spesso, l’usura delle scarpe perchè una scarpa “finita”, porta con più incidenza, a infortunarsi.

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